Da Modern Family a Walt Disney: realisti e sognatori

Amo molto i serial americani, quelli ben fatti, ben architettati, con storie ricche di tematiche, spesso hanno attori davvero di grande spessore. Una di queste serie, che io adoro pazzamente, è Modern Family (guardatelo, se non l’avete mai fatto, è molto molto cool!).

In coda ad uno dei suoi episodi (stagione 3, episodio 3) si parla della differenza tra realisti e sognatori:

“Al mondo ci sono i sognatori e ci sono i realisti. Si pensa che i sognatori troveranno i sognatori e i realisti i realisti, ma molto più spesso di quello che si può immaginare è vero il contrario. 

Vedete, i sognatori hanno bisogno dei realisti per trattenerli dal volare troppo vicini al sole. E i realisti? Bhe, senza i sognatori, non potrebbero nemmeno alzarsi da terra.”

Yin e yang, che si fondono e si compensano. Quando è finita la puntata sono rimasto un po’ così, in silenzio davanti alla tv, con quel mezzo sorriso idiota mentre partivano i titoli di coda…imbuto cosmico…come dice Pieraccioni ne “I Laureati”!

Ma chi è un sognatore? Chi un realista? Il sognatore pensa al futuro, al sogno. Si concentra sulla creazione di idee e sui contenuti e cerca diverse alternative, pensa sempre in positivo. Il realista, invece, si focalizza sulla realizzazione del sogno, pensando al come, ai passi e alle azioni da compiere.

In fondo tutti noi siamo dei sognatori, chi più chi meno. Ci sono persone che per indole, esternano di più i loro sogni e da essi si fanno attrarre e condurre. Come i bimbi, che sognano davvero le lotte tra SuperEroi, che sognano davvero di possedere dei superpoteri se possiedono quella spada o quell’abito. Mi ricordo la prima volte che ho indossato la calzamaglia di Superman, avrò avuto 5 anni. Mi sentivo Superman, calzare quel costume di per sé mi riempiva di forze, di energie, di vita “alla Superman”. Mi mettevo il costume e mi sentivo e mi comportavo, agivo come Superman. Poi mano a mano che la vita prosegue, che gli impegni si accavallano, che il logorio della vita moderna prende possesso del tuo corpo la parte realista si fa sempre più persistente e insistente. E a volte può ammazzare la nostra parte che sogna e che si diverte, la stessa che costruiva Lego o che creava sfide avvincenti con Supercar Gattiger e Daitan 3!

Ciò che mi piace negli artisti più puri è che custodiscono con cura questa loro parte sognante, onirica e analogica. Credono possibile un mondo migliore, credono possibile un mondo diverso, credono possibili mille mondi, credono. Hanno fede nella creatività, hanno fede nel sogno. E non lo mollano. Ci stanno dentro. Lo vivono. In The Dreamers di Bertolucci viene detto: “Prima di poter cambiare il mondo, devi renderti conto che tu, tu stesso fai parte del mondo. Non puoi restartene fuori e guardare dentro.” Gli attori sentono questo bisogno di stare dentro per cambiare qualcosa fuori. Gli attori sono capaci di emozionarsi per i loro sogni. Per me questo è un attore. Come i bambini, che si disperano se perdono un palloncino e ridono meravigliosamente per un pezzetto di cioccolato o un morso di gelato. Gli artisti, gli attori (e tutti coloro che con onestà lavorano nel mondo dello spettacolo) sono professionisti del sogno, i bambini sono professionisti del gioco, gli uomini sono professionisti del vivere quotidiano. Metti una pentola per terra, e fai entrare un bambino nella stanza, la metterà alla prova: la aprirà, la colpirà, la trascinerà, ci salterà sopra. Poi fai entrare un attore, la metterà sulla testa e diventerà una corona di re e inizierà il monologo di Riccardo III che ti porterà nell’Inghilterra del XVI secolo: tutto bello, bellissimo. Poi arriverà qualcun altro: vedrà la pentola, la metterà sul fuoco, prenderà tre uova  e le cucinerà. Poi chiamerà l’attore ed il bambino: “è pronto in tavola, muovetevi!”. In coro i due risponderanno “Meno male, avevo una fame!” Il bambino dice: “Ma perché hai preso il mio gioco per fare le uova?”. L’attore: “No, e ora cosa mi metto come corona? Ora è tutta sporca!” L’uomo li guarda basiti poi sospira e dice: “Vabbè, mangiamo…”. Gli altri due si guardano e concludono sorridendo e alzando le spalle: “Ok!”.

E proprio su questo scontro tra realisti e sognatori c’è una bella scena tratta da l’ “Attimo fuggente”, have a look:

L’immaginazione al potere, quindi, sul palco. A volte vale anche nella vita. La bellezza insita nell’Arte dell’Attore è che l’Attore stesso è sia il pittore che la tavolozza dei colori, sta a lui sotto la guida del regista riuscire a dipingere il quadro schizzato dal drammaturgo.

Ma non vale solo per gli attori. E spesso navighiamo tra la nostra parte sognante e la nostra parte realistica. Pensate a Walt Disney, il creatore di sogni.

Walt Disney riusciva ad racchiudere in sé sia l’anima sognatrice che l’anima razionale e realistica. Le scomponeva e le amalgamava attraverso una terza anima, l’anima critica. Aveva sviluppato, infatti, una strategia particolare e molto efficace. All’inizio creava la sua visione (il sognatore), poi organizzava la possibilità di realizzarla (il realista) e finiva con una valutazione critico-logica dei bisogni necessari alla sua realizzazione (il critico rompiballe).
Chi è il critico, questa nuova figura? Il critico va alla ricerca dei potenziali problemi e delle possibili debolezze del sogno.

In ognuno di noi co-abitano queste tre anime. Spesso le tre parti “cozzano” tra loro. E poi una prevale sempre sull’altra…spesso frantumando il sogno iniziale.
C’è bisogno di armonia, no?

Che strategia ha usato Walt Disney per trovare questa armonia e realizzare i suoi sogni?

La strategia di WD:

1.  Il Sognatore – Scegliete un sogno. Bene, ora completate la frase “Io voglio…” Tenete  gli occhi aperti e sognate. Quali sono le sensazioni che questo sogno provoca sulla vostra pelle? Sempre ad occhi aperti guardate verso il cielo e iniziate veramente e realmente a visualizzarvi in prima persona in questo fantastico sogno!

2.   Il Realista – Quali sono le emozioni legate al vostro sogno? Cosa succede quando siete nel sogno, che cosa fate?

3.   Il Critico – Guardate ciò che avete realizzato. Che cosa vi soddisfa? Cosa non vi soddisfa? E ora chiedetevi: dato che sono il Produttore del mio sogno, per realizzarlo di cosa ho bisogno?

Trovate la giusta integrazione tra i tre punti e voilà

Ora, fate un esercizio…prendete una padella e vedete che altro può diventare!

Voi da che parte state? Siete sognatori o realisti? O critici? Il mondo ha bisogno di tutti e tre…e forse ha bisogno di una realtà più sognante, e un po’ meno cinica e pessimista. E Darth Vader è sognatore o realista? E Severus Piton allora?

E se non l’avete ancora fatto…andate a guardarvi Modern Family!

Un abbraccio a tutti!

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1 commento su “Da Modern Family a Walt Disney: realisti e sognatori”

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