Il Living Theatre, la loro Mission, le parole di Al Pacino

Cos’è il Living Theatre? In poche parole: è un gruppo teatrale americano fondato nel  dopoguerra (1947) a New York da Julian Beck, giovane pittore della scuola espressionista astratta, e Judith Malina, studentessa della scuola di teatro di Erwin Piscator. Il loro modo di fare teatro è fondato essenzialmente sull’improvvisazione, sulla fisicità e sul coinvolgimento degli spettatori nell’azione scenica. In scena vi è una mancanza pressoché totale di scenografie, costumi ed effetti. Ci sono corpi che si muovono in scena e agiscono.

Sono state spese parecchie parole sul Living (ci sono un sacco di bei libri sull’argomento!), e ciò che mi ha sempre affascinato della loro esperienza teatrale e che credo ancora tutt’oggi noi ne beneficiamo è il fatto di aver rovesciato il rapporto di finzione/realtà tra il teatro e la vita: il teatro, con loro, diventa uno

spazio/tempo davvero autentico, concretamente autentico, in contrapposizione alla vita quotidiana, vista come il luogo del non-autentico.

Succedevano un sacco di cose durante i loro spettacoli, durante i loro happening, durante le loro performance: il Living sconvolge il tradizionale modo di fare teatro (chiamiamolo borghese), e cosa c’è di sconvolgente per l’epoca? Viene coinvolto talmente tanto il pubblico che il pubblico stesso diviene attore fondamentale della performance. Fichissimo!

Se avete modo ascoltate le parole di Al Pacino su cosa accadeva in scena durante un loro spettacolo…Era incredibile. In una stanza, in un teatro, in un box, si ricerca una nuova spazialità. Il teatro diviene luogo di incontro e scambio tra i partecipanti, chi è il coro? Chi il coreuta? Chi gli attori protagonisti? Il teatro così torna alle sue radici, al suo senso rituale di condivisione viscerale e unica. Un teatro di questo genere è infatti stato accostato ed è vicino ai sacri misteri dell’età medioevale.

Cosa c’erano dentro queste performance in quegli anni così ferventi e dinamici? Un insieme di azioni e coreografie (spesso ripetitive) realizzato per trasmettere messaggi di denuncia politica e sociale. “Per la compagnia questa nuova forma teatrale ha costituito e costituisce un mezzo di comunicazione per diffondere la loro azione rivoluzionaria non violenta”.

Il Living può piacere o non piacere esteticamente (su questo non si discute), sicuramente è modo unico di fare teatro.

Qual è la Mission del Living Theatre? Eccola, in lingua originale:

To call into question who we are to each other in the social environment of the theater,

to undo the knots that lead to misery,

to spread ourselves across the public’s table like platters at a banquet,

to set ourselves in motion like a vortex that pulls the spectator into action,

to fire the body’s secret engines,

to pass through the prism and come out a rainbow,

to insist that what happens in the jails matters,

to cry “Not in my name!” at the hour of execution,

to move from the theater to the street and from the street to the theater.

This is what The Living Theatre does today. It is what it has always done.

Ecco quel che dice Al Pacino a proposito del Living e di ciò che lui ha sperimentato, da giovane, partecipando ad un loro spettacolo.

Un abbraccio a tutti,

Luca

Condividi:

1 commento su “Il Living Theatre, la loro Mission, le parole di Al Pacino”

  1. Non so come possa succedere, ma quando ascolto Al Pacino è come se le mie orecchie traboccassero di passione fluida. Mi prende dai talloni. Mi sento Pieno, Sazio, Vivente.
    Poi mi alzo dalla scrivania, vado in cucina. Per terra, dietro di me vedo delle impronte. Delle piccole pozzanghere di me.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

"Chi non osa in nulla, non speri in nulla."

F. von Schiller

luca stano looking for a good inspiration

"Ogni momento è un nuovo inizio"

T.S. Eliot

Social Media

Categorie

I post più pop

let's talk

Tranquilli, non spammo.

Per Stampa, media, pubblicità e richieste di collaborazione, per cortesia, scrivete a info@lucastano.it oppure usate il form che segue // For Press, media, commercials and collaboration enquiries, please write to info@lucastano.it or use the following form.

Scrivetemi:

Stay tuned

Potrebbero interessarti anche:

Un’Itaca – Kavafis e il dio della rondella

Stamattina ero in balcone, guardavo le montagne lontane e il sole batteva sulla casa di fronte, io mi godevo l’ombra e già che c’ero ho annaffiato la piantina di basilico che mi guardava triste. Leggevo alcune poesie di Kavafis e mi sono soffermato su “Itaca”, un

Continua »
un sacco bello luca stano blog attore recitazione

Un sacco bello e un pensiero d’agosto

Ho sempre amato la filosofia – al liceo come ho già avuto modo di dire, ho amato il mio professore di filosofia – era ed è una materia appassionante, a volte fine a se stessa, una bella pippa mentale, ma ti allarga il pensiero, lo

Continua »

Il capitale umano e l’ultimo dei Mohicani

Qualche giorno fa è venuta fuori la notizia sul valore del capitale umano in Italia: per l’ISTAT sostanzialmente ogni italiano vale 342mila euro, mentre una donna italiana vale circa 231mila euro, ossia il 32,5% in meno (secondo dati del 2008). Ovviamente questi dati non tengono

Continua »
Scroll to Top