La maschera neutra – da Lecoq a Mario Monti al 2012

Qualche giorno fa stavo rileggendo i miei diari d’Accademia e mi sono sofferamto sulle lezioni con la maschera neutra del primo anno (con tanto di appunti di lettura di Lecoq). Rileggendo quelle pagine, mi avevano colpito. Quanto sono belli i diari?! Ti riportano quegli odori, quel sudore, ti riattivano la memoria fisica. Il primo anno è stato veramente unico, come i primi anni di tutte le cose: la scoperta di un mondo nuovo e affascinante!

Ma, a parte i bei ricordi, perché ho scelto di parlare di maschera neutra sul blog? Bhe, perché è la fine dell’anno, si tirano le somme, si fanno stime, si cercano nuovi stimoli per l’anno che deve venire. Il prof. Monti ci invita alla sobrietà e tirare la cinghia, ad essere più europeisti e ieri ha tenuto una conferenza stampa di 2 ore e 40 in cui ha lanciato la fase due: il “cresci Italia”. In tutto questo fermento credo sia interessante oliare gli ingranaggi, e ripartire. Il 2012 è alle porte (con tutti i suoi timori) e ripartire dalla maschera neutra è un toccasana! Ripartire per pulire, ripartire per eliminare il superfluo: less is more.

 Per chi non lo sapesse, che cos’è la maschera neutra? È una maschera di cuoio (o gesso) come questa:

 

è dunque un viso equilibrato, che rappresenta in qualche modo la sensazione fisica della calma.

Attenzione: non sono queste in plastica!

La maschera, indossata con cura, porta l’attore ad uno stato di neutralità precedente l’azione. Se l’attore, per sua definizione, è colui che agisce, in questo momento di neutralità, l’attore è colui che percepisce. È completamente ricettivo rispetto a ciò che lo circonda. In uno stato di calma, senza tensioni interne. L’attore in questa esperienza diventa come una pagina bianca, in cui successivamente ogni segno/movimento diviene chiaro e vivo.

Indossare la maschera neutra è davvero un’esperienza unica. Straordinaria in tutti i sensi, perché si entra in un mondo “altro”. È come se il tempo si fermasse e ogni movimento, ogni secondo fosse pieno di significato. Una volta indossata la maschera è incredibile come tutto divenga più presente. La relazione con lo spazio stesso cambia. Non so come dire, è come se tutto fosse più fresco! Nuovo. Anche il muro della stanza assume una valenza diversa.

Indossando la maschera neutra ti senti in una bolla dove i movimenti sembrano rallentati per certi versi, alcuni dicono che ti senti di più il corpo, lo percepisci di più. Forse perché si annulla l’espressione del viso e l’attore diviene prevalentemente corpo. Un corpo che diviene disponibile. Una cosa  particolare che avviene indossando la maschera è che i gesti, i movimenti, divengono più essenziali, più semplici, ma diventano incredibilmente più forti.

La maschera neutra è, sì, una maschera che nasconde il nostro viso, e per certi versi ci protegge, come tutte le maschere, ma la grandezza di questo tipo di maschera è che annulla la nostra di maschera, quella che noi portiamo tutti i giorni, il nostro viso, la nostra persona. E non è un caso se in latino la parola persona significa proprio maschera. La nostra persona quindi non è nient’altro che la maschera che noi ci portiamo e che  ci creiamo con gli anni e le esperienze e che ci rendono ciò che siamo, rughe comprese.

È un lavoro a togliere importante e assolutamente personale, è strano come ognuno abbia un rapporto diverso e peculiare con la maschera neutra. Infatti credo che più che indossare la maschera, si dovrebbe dire, incontrare la maschera. Perché è davvero un incontro, e all’inizio può diventare uno scontro, ma poi tutto trova il suo equilibrio.

Viva la maschera neutra, viva il nuovo anno…

E se quest’anno poi passasse in un istante, vedi amico mio come diventa importante che in questo istante ci sia anch’io.(L.Dalla)

A tutti, un caloroso augurio di buon anno! Bisestile…vabbè almeno speriamo che i Maya si siano sbagliati, altrimenti…bhe…viviamo quest’anno come se fosse l’ultimo, alla grande!

Cheers.

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2 commenti su “La maschera neutra – da Lecoq a Mario Monti al 2012”

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