“Ah, mannaggia, avrei potuto fare in modo diverso! Avrei potuto girarmi prima o camminare verso la porta! Merda merda merda!”. Quante volte ce lo siamo detti dopo le prove in teatro (o dopo un provino). Avremmo potuto fare le cose in modo diverso. Spesso succede. E spesso dipende dal fatto che tendiamo a ripetere sempre le stesse cose, perché è più facile, perché è più sicuro, perché è più comodo. E non dipende solo dalla pigrizia, è che l’uomo è costruito così, è costruito per utilizzare meno energie possibili. È la mente che funziona in questo modo.
Bene, quindi non flagelliamoci le gonadi e accettiamolo. Stando così le cose dobbiamo partire dal fatto che abbiamo delle abitudini e dobbiamo lottare con esse. Ehi, watch out: lottare con, non lottare contro! Facciamo in modo che non si lotti con le nostre abitudini, ma che diventi buona abitudine cercare di fare le cose in modo diverso, in altro modo. Bisogna coltivare l’abitudine a fare la stessa cosa in modo diverso, cominciando magari dalla vita di tutti i giorni. Tutte le mattine prendo il caffè alzando la tazzina con la mano destra,
ma cosa succede se la alzo con la mano sinistra? Cosa cambia nel mio modo di bere? Ha un gusto diverso il caffè? Forse sì, forse no. Permettiamoci di scoprirlo. E così via, provate a invertire coltello e forchetta mentre mangiate. No, aspettate,non dico di tagliare la carne con la forchetta, ma di invertire le mani con cui le afferrate! Altro piccolo esperimento. Ma ce ne sono milioni che potreste provare nella vita di tutti i giorni. E ognuno ha le sue piccole abitudini da scardinare. Fottiamo la mente!Una buona abitudine, importantissima, da coltivare è quella della generosità in scena. Bisogna essere generosi con gli altri. Spesso succede che si critica il lavoro del proprio partner. Si vorrebbe che il compagno di scena agisse secondo quello che noi abbiamo in mente! In realtà, tutti, ma proprio tutti cercano di fare del proprio meglio: c’è sicuramente qualcosa che noi in primis possiamo correggere e migliorare in noi stessi. Quest’abitudine ci renderà più forti. Così come più forti ci renderà l’abitudine ad essere collaborativi. Lavorare con gli altri, piuttosto che sopra gli altri in teatro (ma anche nel mondo) vi allontanerà dal pericolo di sentirvi separati e chiusi in voi stessi. Tutto torna.
Siate i migliori amici di voi stessi e gli alleati dei vostri colleghi, così il vostro lavoro avrà carattere. E arriverete alla verità. La gente va a teatro per sentire la verità e celebrarla insieme ad altra gente, così nella Grecia del V secolo, come nel teatro di periferia del XXI secolo. Celebrarla e rendergli omaggio. Lo sappiamo, il compito dell’attore è di dire la verità. Ed è un compito enorme, che ha i suoi onori, ma anche i suoi oneri. È un mestiere delicato, per certi versi fragile, ma molto prezioso. E per questo bisogna lavorare duramente su di sé: esercitarsi, esercitarsi, esercitarsi. Try just a little bit harder, come dice Janis Joplin!
E per esercitarsi e non stancarsi è necessaria un’altra buona abitudine: coltivare l’amore per l’abilità. Allenarsi su canto, danza, giochi di prestigio, giocoleria, etc ci fa capire la differenza tra il padroneggiare una abilità o meno. E coltiveremo la conseguente abitudine all’umiltà.
Un grande abbraccio a tutti.